Quello che pensiamo di Giorgio Napolitano è noto. Ne abbiamo criticato il passato filo-stalinista, l’azione poco super-partes al Colle, la regia nelle dimissioni imposte a Silvio Berlusconi nel 2011, l’attivismo oltre i limiti imposti dal suo ruolo, financhè l’alto tradimento.

Mai stati suoi amici. Ma oggi il Movimento Sociale è idealmente al capezzale del presidente emerito e si augura senza ipocrisie la sua guarigione.
Non è buonismo. È che un nemico politico, come lo abbiamo percepito noi, si combatte quando è nel pieno delle forze (e al massimo del suo potere), quando la battaglia è pari. Di certo non quando è in un letto di ospedale in gravi condizioni. Quello è solo il tempo del rispetto e della vicinanza umana, i valori che ci rendono persone e non barbari. Abbiamo auspicato che rendesse conto ad un tribunale , così non e stato.
Ma oggi, ci fa orrore chi in queste ore ha vomitato insulti su di lui, augurandogli il peggio. Per questo prendiamo le distanze dagli sciacalli che – purtroppo anche sui vari account del M.S.I. – hanno dato sfogo a parole senza dignità, vili come un calcio a Piazzale Loreto. Sarà la Storia a dare il suo giudizio su Napolitano. Ci saranno estimatori e detrattori e noi saremo fra questi. Ma quando si parla della vita e del mistero della morte, nessuno tocchi il Presidente Emerito.
Il Presidente Gaetano Saya